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Il termine foro maculare (FM) indica una maculopatia in cui la lesione principale consiste nella presenza di un difetto di tessuto retinico nell'area foveale. Il difetto può coinvolgere lo spessore retinico per intero (foro maculare completo ) o in parte (foro lamellare, foro maculare incompleto, pseudoforo).
 
 
FORO MACULARE IDIOPATICO
E' il tipo di FM più comune. E' il risultato di anomale forze trazionali vitreoretiniche in senso anteroposteriore o tangenziale alla superficie retinica. Sappiamo infatti che il corpo vitreo tendendo a colliquarsi con il progredire dell'età, esercita talvolta delle trazioni sulla retina che lo accoglie, e in alcuni casi quando la forza trazionale si esplica specialmente a livello della regione maculare, in occhi predisposti, può formarsi un foro maculare.
La progressione del FM dallo stadio iniziale allo stadio evoluto, ben più grave, può impiegare mesi o anni, e gli Studiosi hanno suggerito diverse classificazioni, in base alla grandezza del foro stesso, alla sua profondità e al
coinvolgimento degli strati retinici più profondi.
Lo spessore del foro può essere incompleto, nelle fasi iniziali (o in caso di foro lamellare) o completo, di solito nelle fasi finali ed evolutive della patologia. In qualche caso raro e "fortunato" la lesione può regredire e guarire completamente senza alcuna terapia.

 
 
 

Colpisce tipicamente persone nella sesta e settima decade di vita, più frequentemente le donne. Altri tipi di FM sono il FM traumatico (secondario ad importanti traumi dell'occhio), e il FM da edema cronico (secondario, ad esempio, a edema maculare in corso di retinopatia diabetica o occlusioni retiniche vascolari).

 
SINTOMI
I sintomi sono quelli tipici della maculopatia. Sono spesso sfumati nelle fasi iniziali, ma tendono ad aggravarsi man mano che il FM progredisce e coinvolge lo strato dei coni e bastoncelli. L'acuità visiva segue normalmente la progressione del FM e può compromettersi in modo grave. Similmente, all'esame biomicroscopico, un FM ormai completo appare ben evidenziabile all'esame del fondo oculare da parte dello Specialista, mentre nelle fasi iniziali solo alcuni esami strumentali come l'OCT possono risultare dirimenti.
 
TERAPIA
La Terapia del FM idiopatico o post traumatico è solo chirurgica. Quando L'Oculista accerta la progressione del FM e l'aggravamento dei sintomi, è necessario effettuare una vitrectomia. Con una strumentazione adeguata di alta microchirurgia si penetra all'interno della cavità vitrea, e utilizzando il microscopio operatorio si procede a rimuovere parte del vitreo stesso (vitrectomia, per l'appunto) con uno strumento apposito, in grado di tagliare le fibre che costituiscono la gelatina vitreale senza strappare la retina. Una sonda a fibre ottiche permette di illuminare la parte di retina interessata ed eventualmente anche gli altri settori retinici. E' necessario, infatti, eliminare la maggior parte delle trazioni vitreali implicate, onde permettere al foro maculare di richiudersi. Alla fine dell'operazione, effettuata per lo più in anestesia locale, si immette del gas o dell'olio di silicone che aiutano e consentono al tessuto retinico circostante al FM di cicatrizzarsi e di richiudere il foro stesso. Il gas si riassorbe autonomamente in qualche settimana, mentre l'olio di silicone va rimosso con un secondo intervento chirurgico.

I risultati dipendono dallo stadio del FM prima dell'intervento, da eventuali patologie oculari concomitanti e dalla insorgenza di complicanze durante o dopo la vitrectomia Spesso il recupero visivo è buono e la restitutio anatomica soddisfacente, specie se una diagnosi precoce ha consentito un intervento tempestivo.
L'acuità visiva, tuttavia, necessita di alcuni mesi per recuperare la propria capacità, che potrà essere più o meno completa. Qualora il FM sia ormai evoluto, abbia cioè intaccato tutti gli strati retinici senza risparmio dei fotorecettori, la vitrectomia potrebbe essere inutile e viene quindi sconsigliata dallo Specialista.  
 
  Copyright © 2008 Paolo Milani