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GLAUCOMA CRONICO
Il glaucoma è una neuropatia ottica cronica dovuta ad un innalzamento della pressione endoculare (tono oculare). Questa malattia colpisce le fibre nervose del nervo ottico che è deputato a trasmettere le sensazioni visive raccolte dalla nostra retina al cervello. In particolare la porzione del nervo ottico colpito dalla malattia è la parte iniziale, la papilla ottica, che si trova nella porzione posteriore della retina.

La malattia si sviluppa quando si ha un ostacolo al deflusso dell'umore acqueo, che viene prodotto all'interno dell'occhio costituendo, in buona parte, volume e pressione del bulbo oculare.
Normalmente l'umore acqueo viene smaltito dal filtraggio di una particolare struttura, il "trabecolato", che si trova nei pressi dell'angolo irido corneale, cioè un piccolo spazio compreso tra la radice dell'iride e la cornea. Qualora si verifichi una alterazione a questo livello si determina una riduzione del deflusso (glaucoma cronico ad angolo aperto). Qualora invece l'umore acqueo non riesca a raggiungere il sistema trabecolare di deflusso perché l'angolo formato da iride e cornea è troppo stretto, l'umore acqueo tende a ristagnare (glaucoma cronico ad angolo chiuso) e il tono oculare si innalza di conseguenza. In entrambi i casi l'ipertono oculare determina un danno da compressione sulle fibre nervose della papilla ottica. Se perdura nel tempo (mesi, anni), l'ipertono oculare causa una alterazione del campo visivo e si sviluppa il glaucoma. Questa malattia, pertanto, è la traduzione del danno compressivo, cronico, sulle fibre del nervo ottico e comporta riduzione del campo visivo del Paziente a partire dalle porzioni periferiche e via via verso il centro (scotoma periferico e poi centrale).

Questo processo è molto lento e può durare degli anni, è asintomatico, e se non curato il campo visivo del paziente glaucomatoso tende progressivamente a restringersi fino alla sua completa scomparsa. Spesso gli scotomi periferici non vengono notati dal Paziente proprio perché progrediscono molto lentamente.
 
DIAGNOSI di GLAUCOMA CRONICO
Fondamentale è pertanto la diagnosi precoce. Tanto prima si scopre la malattia, tanto prima si riesce a guarire, anche se gli scotomi già verificatisi nel campo visivo difficilmente sono reversibili.
E' quindi molto importante sottoporsi a visite periodiche di controllo a scopo preventivo (soprattutto dopo aver superato i 40 anni) anche in assenza di sintomi. La misurazione della pressione oculare (tono oculare) e l’esame biomicroscopico della papilla ottica durante l’esame del fondo oculare sono i mezzi routinari a disposizione dello Specialista. In caso di riscontro di ipertono oculare o di diagnosi dubbia l’Oculista procede a esaminare l’angolo irido-corneale mediante una lente a contatto speciale (gonioscopia) che permette di valutarne l’apertura (glaucoma ad angolo aperto) o la chiusura (glaucoma ad angolo chiuso).
Inoltre, per valutare e quantificare eventuali danni al campo visivo è necessario ricorrere alla perimetria computerizzata. Altri esami strumentali importanti sono l’esame delle fibre della papilla ottica con un tomografo o un polarimetro a scansione laser (HRT e GDx rispettivamente).
 
PERIMETRIA COMPUTERIZZATA
Esame semplice e non invasivo. Questo strumento particolare trasmette delle stimolazioni luminose su uno schermo, al centro e alla periferia del campo visivo del paziente che deve tenere il proprio sguardo al centro dello schermo stesso. Quando percepisce lo stimolo, il Paziente deve schiacciare un pulsante. I risultati ottenuti vengono elaborati dallo strumento che ricostruisce una mappa del campo visivo evidenziandone i punti e le aree in cui la sensibilità è risultata imperfetta.
 
FORME particolari di GLAUCOMA

Glaucoma acuto ad angolo chiuso

Negli occhi predisposti, cioè ad angolo chiuso, può succedere che si blocchi improvvisamente il deflusso dell’umore acqueo causando un rapido aumento della pressione intraoculare. Questo improvviso ipertono, se non curato in tempo, può causare un grave deficit della acuità visiva in pochi giorni. I sintomi principali sono offuscamento della vista, dolore oculare violento, nausea e vomito. La terapia consiste in una massiccia terapia antinfiammatoria locale associata a diuretici endovenosi e a iridotomia . Questo intervento consiste nel praticare un foro nell’ambito del tessuto irideo per facilitare il deflusso immediato dell’umore acqueo “intrappolato” dietro all’iride. Viene effettuato abitualmente in anestesia topica (collirio) con un particolare laser, il Neodimio-YAG.

Glaucoma congenito

In questa forma il sistema di drenaggio è anomalo fin dalla nascita e questo causa l'aumento della pressione intraoculare. L'ipertono cronico e ingravescente puo' causare un aumento delle dimensioni dell'occhio (nel bambino le pareti oculari sono meno resistenti) e la cornea puo' divenire più grande e opaca (megalocornea).

Glaucoma secondario
In questa condizione l'ostacolo al deflusso è secondario a certe malattie (fra cui la retinopatia diabetica e la sindrome di pseudoesfoliatio capsulare ), all'uso di alcuni farmaci, a traumi oculari, ai tumori oculari e a stati infiammatori (uveite anteriore).

Glaucoma neovascolare
Si sviluppa quando, a seguito di un insulto ischemico retinico (occlusione vascolare retinica, retinopatia diabetica) proliferano dei capillari anomali nell’angolo iridocorneale (rubeosis) ostruendolo. La presenza della rubeosis provoca la diminuzione del deflusso dell’umore acqueo e quindi l’innalzamento del tono oculare.
 
TERAPIA del GLAUCOMA CRONICO AD ANGOLO APERTO
La terapia consiste nella instilllazione di colliri. Le molecole utilizzate agiscono principalmente o facilitando il deflusso dell'umore acqueo o riducendone la produzione. Esistono farmaci capaci di sfruttare entrambe le modalità di azione.
In casi particolarmente refrattari è possibile utilizzare delle combinazioni di colliri per potenziare l'efficacia della terapia. In alcuni pazienti la terapia antiglaucomatosa può presentare degli effetti collaterali di carattere generale e quindi deve essere assunta sotto controllo dello Specialista.
Qualora la terapia topica, a base, cioè, di colliri non sia efficace nel ridurre il tono oculare, può rendersi necessario un intervento chirurgico filtrante (trabeculectomia, viscocanalostomia) in grado di creare un vero e proprio drenaggio dell'umore acqueo al di fuori del globo oculare.
 
  Copyright © 2008 Paolo Milani